Il pensiero degli autori

Dalla Prefazione di Leslie Greenberg al testo Gestalt Therapy in Clinical Practice. From Psychopathology to Aesthetic of Contact

Edited By Gianni Francesetti, Michela Gecele and Jean Roubal

 
There has until recently been a lack of development of theory and research in Gestalt therapy that has greatly hampered the recognition of what Gestalt therapy has to offer. Being an experiential therapy, training was based strongly on promoting personal experience as a way of learning. This led to the denigration of intellectual and scientific pursuits, to the elevation of learning by doing, and to only valuing “knowledge of acquaintance”. You had to experience it to know it. This was in line with Gestalt phenomenological theory of practice, but this approach had its problems in promoting theory and research. This approach exposed Gestalt to the danger of becoming an esoteric practice and of losing any recognition as a serious academic, professional and scientifically va­lid approach. The theoretical and clinical writing that appears in this book is an antidote to this trend.
With the advent of the worldwide call for evidence based practice Gestalt has begun to shift its focus and has begun to develop and encourage more theoretical and research efforts. A sophisticated treatment of psychopathology as o­ffered in these chapters fits into, and points the way, along this new path. In my view it can be thought of as helping to set a new frame for a third generation of Gestalt therapists, one that is more holistic, integrating theory research and practice in a phenomenological, relational and empirical framework.

                                                                                            Leslie Greenberg

Toronto, December 2012

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Le pubblicazioni dell'Istituto: Gestalt Therapy in Clinical Practice


Contents

Preface, by Leslie GreenbergIntroduction, by Gianni Francesetti, Michela Gecele and Jan Roubal
Acknowledgements
Part I
Basic Principles of Gestalt Therapy in Clinical Practice
1. Fundamentals and Development of Gestalt Therapy in the Contemporary Context,
by Margherita Spagnuolo Lobb
Comment, by Gordon Wheeler
2. Gestalt Therapy Approach to Psychopathology,
by Gianni Francesetti, Michela Gecele and Jan Roubal
Comment, by Peter Philippson
3. Gestalt Therapy Approach to Diagnosis,
by Jan Roubal, Michela Gecele and Gianni Francesetti
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Il pensiero di Daniel Stern e la psicoterapia della Gestalt

Ricordiamo oggi il pensiero di D. Stern attraverso le parole di Margherita Spagnuolo Lobb,  direttore dell’Istituto di Gestalt HCC Italy, tratte da Il contributo di Daniel Stern alla psicoterapia della Gestalt di Margherita Spagnuolo Lobb, in Quaderni di Gestalt, Volume XXVI,  2013/2

La teoria del sé di Stern rimane per noi una bellissima descrizione dei processi relazionali con cui il bambino impara ad essere in contatto con il proprio ambiente: prima cogliendo la musica di tutto ciò che si muove intorno a lui (compreso se stesso) (Sé emergente), poi
creando prototipi di questi movimenti e delle persone (compreso se stesso) (Sé nucleare), giungendo poi a gestire posture, intenzionalità, prototipi di relazioni (Sé soggettivo), in seguito imparando il linguaggio (Sé verbale), ed infine integrando linguaggio, posture e intenzionalità all’interno di una danza condivisa che prende la forma di una narrazione (Sé narrativo).
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Le pubblicazioni dell'Istituto: Psicoterapia della Gestalt e neuroscienze



Indice
 

Prefazione, di Vittorio Gallese
Introduzione, di Pietro Andrea Cavaleri
Capitolo 1. Dalle parti degli infedeli. Per un dialogo fra saperi diversi,
di Pietro Andrea Cavaleri
1. I paradossi della fedeltà
2. Goldstein e la totalità che organizza le parti
3. Un nuovo modello epistemologico
4. Dialogo fra saperi diversi. Changeux e Ricoeur a confronto
Bibliografia
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Le pubblicazioni dell'istituto: Il dolore e la bellezza

Siamo lieti di annunciavi la prossima pubblicazione di

Il dolore e la bellezza. Atti del terzo convegno della società Italiana di Psicoterapia della Gestalt

a cura di: G. Francesetti, M. Ammirata, S. Riccamboni, N. Sgadari e M. Spagnuolo Lobb.

 
Questo testo raccoglie i contributi del III Convegno della Società Italiana di Psicoterapia della Gestalt sul dolore e la bellezza. Siamo esposti, sovraesposti alla bellezza oggettuale e al dolore visivamente rappresentato, ma proprio questa continua esposizione ci desensibilizza alla bellezza relazionale, al dolore vivo che trasforma, alla speranza che in questa trasformazione dimora. Gli autori che hanno contribuito a quest’opera leggono questa tendenza al torpore, all’anestesia, alla narcosi come tratto caratteristico dello sviluppo sociale attuale.
Il convegno ha sottolineato una precisa visione della psicopatologia e della psicoterapia: La psicoterapia è assenza al confine di contatto, quindi anche anestesia e protezione dal dolore. La psicoterapia riapre i sentieri del sentire, dà dignità e dimora al dolore, ne rivela la bellezza e lo trasforma nell’arte del contatto tra terapeuta e paziente, tra l’organismo e il suo ambiente.
I contributi raccolti in questo libro spaziano dalla psicopatologia e la clinica al dialogo politico, dalla riflessione teorica alla prospettiva sociale, dal contributo con l’arte alla prospettiva interculturale.
 
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Quaderni di Gestalt volume XXVI 2013/2: Il pensiero di Daniel Stern e la psicoterapia della Gestalt

Iniziamo a raccontare Daniel Stern attraverso le testimonianze della moglie Nadia Bruschweiler Stern, e di quattro suoi colleghi italiani, che gli sono stati particolarmente vicini: Massimo Ammaniti, Nino Dazzi, Vittorio Gallese e Graziella Fava Vizziello.

Stralci di testimonianze tratte dal Quaderno di Gestalt, Volume XXVI,  2013/2:

Il pensiero di Daniel Stern e la psicoterapia della Gestalt

 
Da un punto di vista intellettuale Dan sapeva come cercare, osservare, descrivere, contestualizzare e mettere in evidenza elementi universali dell’esperienza umana. Questi aspetti sono necessariamente collegati a molte teorie e discipline diverse. Credo che il suo lavoro fosse al di sopra di queste differenze, sempre alla ricerca degli aspetti fondamentali delle interazioni e delle relazioni umane.
Da un punto di vista umano, aveva una squisita capacità di entrare in contatto con le persone, facendo sempre sentire speciali coloro che incontrava. Questo aveva a che fare con il suo bisogno di seduzione, ma soprattutto era la sua fonte di vitalità e il suo campo di ricerca. Era curioso nei confronti della gente e viaggiava impegnandosi intensamente in ogni scambio. E così, quando incontrava le persone era sempre molto coinvolto, facendole sentire valorizzate dalla luce che emanava, per poi scomparire altrove con il suo raccolto.

Nadia Bruschweiler Stern

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Il modello di Margherita Spagnuolo Lobb nel Dizionario Internazionale di Psicoterapia

 

Abbiamo il piacere di annunciare che il modello proposto dalla nostra Scuola è  pubblicato nel Dizionario Internazionale di Psicoterapia, a cura dei Proff. Nardone e Selvini (2013), come rappresentativo della psicoterapia della Gestalt italiana.
Il pensiero di Margherita Spagnuolo Lobb
È importante, nella scelta di una Scuola di Specializzazione, riferirsi a modelli legittimati da riconoscimenti ufficiali e scambi scientifici.
Perchè iscriversi a questa scuola

Pubblicazione di due articoli di Margherita Spagnuolo Lobb in memoria di Daniel Stern

Il dialogo e il confronto che l’istituto di Gestalt HCC Italy ha sviluppato nel corso degli anni con il Prof Daniel Stern ha portato a riflessioni condivise nel mondo della psicoterapia, dopo la sua morte.
Annunciamo la pubblicazione di due articoli di Margherita Spagnuolo Lobb in memoria di Daniel Stern.
1) Il British Gestalt Journal 2013, Vol. 22, No. 1, 5–14 ha pubblicato un articolo che ripercorre l’evoluzione del pensiero di Stern, ponendo in evidenza le connessioni con la teoria della psicoterapia della Gestalt.

2) Il Gestalt Review 2013, vol. 17: 1, 100-106, ha pubblicato una riflessione della Spagnuolo Lobb sul rapporto dello studioso con l’Istituto di Gestalt HCC Italy e con la psicoterapia della Gestalt in genere.

 
Entrambi gli articoli, nati dallo sfondo condiviso di stima, tensione al dialogo e amicizia tra i due studiosi, sono un riconoscimento di Spagnuolo Lobb al genio e all’umanità di Stern.
L’Istituto di Gestalt HCC Italy, pur basandosi su un modello epistemologico ben radicato nella fenomenologia della relazione, è aperto agli studi contemporanei, italiani e internazionali, più significativi, nella convinzione che gli allievi debbano poterne fare esperienza nell’ottica di riferimento della scuola.

Psicoterapia della Gestalt e neuroscienze – a cura di Piero Cavaleri

Siamo lieti e orgogliosi di annunciare la pubblicazione del libro

Psicoterapia della Gestalt e neuroscienze

Dall’isomorfismo alla simulazione incarnata

A cura di Pietro Andrea Cavaleri

Prefazione di Vittorio Gallese

 
 
Il libro è curato da Pietro Andrea  Cavaleri, psicologo, psicoterapeuta, didatta dell’Istituto di Gestalt HCC Italy, ed è introdotto dal Prof. Vittorio Gallese, neuroscienziato del gruppo dell’Università di Parma che ha scoperto i neuroni specchio.
Cavaleri ,con la sua passione per la ricerca e per la psicoterapia della Gestalt, crea un ponte importante tra la psicoterapia della Gestalt e  la psicologia della Gestalt attraverso le neuroscienze.
Le recenti ricerche di neuroscienze incarnano infatti la possibilità di sviluppare le nostre radici fenomenologiche e gestaltiche.
 
Di seguito riportiamo i titoli dei capitoli che compongono il libro:
1. Dalle parti degli infedeli. Per un dialogo fra saperi diversi, di Pietro A. Cavaleri
2. L’esperienza percettiva. Una passione condivisa, di Pietro A. Cavaleri
3. Il campo organismo-ambiente. Da Lewin a Perls, di Floriana Romano
4. Isomorfismo: un ponte concettuale tra psicoterapia della Gestalt, psicologia della Gestalt e neuroscienze, di Margherita Spagnuolo Lobb
5. Empatia incarnata. Tra psicoterapia della Gestalt e neuroscienze, di Valeria Rubino
6. Concentrazione gestaltica, mindfulness e processi integrativi del cervello, di Mercurio Albino Macaluso
7. Le funzioni del sé, il loro substrato neurofisiologico e le interruzioni di contatto. Alcune possibili ipotesi, di Simona Botto
8. Neuroscrittura e processi terapeutici, di Giuseppe Sampognaro
9. Fenomenologia dell’evento traumatico nella psicoterapia della Gestalt, di Antonio Roberto Cascio
10. Autismo: diversità percettiva e riconoscimento delle emozioni al confine di contatto tra organismo e ambiente, di Antonio Narzisi e Filippo Muratori

11. Il sistema mirror nell’esordio psicotico, di Maria Salvina Signorelli

Il libro è disponibile presso le sedi dell’Istituto, e può essere ordinato anche via internet scrivendo a info@gestalt.it