Un testo dove incontrarsi

Un pensiero pregnante in Margherita Spagnuolo Lobb, che le permette di dar vita a un testo dove incontrare il lettore lungo un’esposizione consapevolmente soggettiva, ma esente da soluzioni definitive e dall’esigenza di saturare il discorso, operazione che ritengo frutto di un esserci dell’Autrice vivificato da profonda sensibilità umana e autorevole maturità professionale.
Così, accogliendo il clima interlocutorio con cui il testo è intessuto, mi piace concludere rischiando l’ipotesi di un dialogo immaginario tra Spagnuolo Lobb e Mitchell, dove quest’ultimo potrebbe affermare: “I residui del passato non liquidano il presente, ma forniscono progetti per negoziare il presente” (Mitchell, 1988, p. 138) e immagino che Spagnuolo Lobb, forse, continuerebbe dicendo: “Ed è nostro compito di terapeuti, la nostra arte, quella di nutrire l’emergere della novità per sostenere ciò che non è stato sostenuto, ossia il compiersi dell’intenzionalità di contatto: sostenere il now-for-next del paziente”.

Paola Brizzolara

La bellezza nelle organizzazioni

Qualsiasi struttura organizzativa non può prescindere dalla realtà degli individui che la compongono e dal bisogno che essi avvertono di riconoscersi e di sentirsi riconosciuti nel gruppo in cui lavorano.
Il linguaggio gestaltico essendo centrato sul sostegno alle risorse più che sull’analisi delle dinamiche gruppali, sulla “bellezza”già insita negli sforzi organizzativi più che sulle cause del malessere, risulta ego-sintonico con la mentalità aziendale. La psicoterapia della Gestalt vede le emozioni come un supporto necessario per la creatività di ciascuno e per il desiderio di dare il meglio di sé all’azienda a cui ci si sente appartenenti.

Margherita Spagnuolo Lobb
Direttore Scuola di Specializzazione  in Psicoterapia
Istituto di Gestalt HCC Italy

La necessaria tribolazione

Potremmo esprimere l’antropologia sociale gestaltica con la metafora del coro greco, in cui ogni individuo partecipa con la propria voce, il proprio ritmo e il proprio contenuto alla comunità sociale rendendola un luogo in cui tutti possono ritrovarsi e al contempo dare il proprio originale contributo.
Questo può avvenire solo se l’individuo esperisce l’essere nel gruppo con i sensi aperti, e nell’armonia delle funzioni del sé, cioè trovandosi ad operare secondo i principi di integrazione e di consapevolezza gestaltici, che spiegano l’autoregolazione. Non esiste nell’approccio gestaltico una scissione tra la realizzazione di sé e la realizzazione sociale. Non è l’affermazione di un’utopia idilliaca, bensì di una necessaria tribolazione tra la presenza propria e dell’altro, con un adattamento reciproco mai prevedibile.

Margherita Spagnuolo Lobb

L'autonomia appartenente

L’appartenenza ad un gruppo di formazione e ad una Scuola consente la solidità percepita del sé e al contempo la tolleranza verso la diversità. La formazione in psicoterapia deve garantire l’apertura individuata e creativa alla società.
L’autonomia appartenente è il termine che mi sembra più adatto per descrivere sia il senso delle radici solide che, allo stesso tempo, il permesso di creare forme nuove capaci di risolvere problemi concreti della società.

Margherita Spagnuolo Lobb

Diventare allievi

Quando si diventa allievi, si accetta il rischio di entrare in un ambiente modificante, per potere realizzare una determinazione vocazionale. C’è un’apertura verso la novità e una scelta vocazionale. È questo che occorre rispettare innanzitutto quando ci si occupa di creare un ambiente formativo, il sostegno al now-for-next dell’allievo.
La scelta del modello psicoterapico è come un vestito che si sceglie di indossare, che implica un codice mentale con cui guardare alle relazioni umane. Ma la scelta non ha nulla a che vedere con la bontà dell’approccio: non esistono approcci migliori di altri, sono tutti validi, esistono solo approcci che si preferiscono ad altri.
Margherita Spagnuolo Lobb