Convegno in ricordo di Daniel N. Stern LE FORME DELL’INTERSOGGETTIVITÀ NELLO SVILUPPO E NELLA CLINICA – ROMA 8-9 NOVEMBRE 2013

Abbiamo il piacere di invitarvi al convegno organizzato dal Prof. Massimo Ammaniti in ricordo di Daniel Stern. Il pensiero di Stern ha orientato il mondo della psicoterapia a nuove riflessioni e in alcuni casi a svolte epistemologiche sull’idea di sviluppo, sulla concezione della mente, sulla strutturazione dell’identità e sulla relazione terapeutica.
I momenti di confronto teorico-clinico che Daniel Stern nel corso degli anni ha donato alla nostra Scuola hanno costituito per i didatti dell’Istituto  di Gestalt HCC Italy l’incipit per avviare una complessa attività di ricerca e di studio su una prospettiva evolutiva adeguata per guardare allo sviluppo del paziente nel qui e ora dell’incontro terapeutico e in linea con la teoria della complessità e con le moderne teorie evolutive.
Margherita Spagnuolo Lobb presenterà al convegno una relazione dal titolo: “Il sé come spontanea co-creazione: lo sguardo estetico e fenomenologico sullo sviluppo e sulla clinica”.
Vi invitiamo a partecipare a questo evento unico, in cui la moglie e alcuni significativi amici italiani di Stern si ritroveranno per parlare dei doni che hanno ricevuto da lui, e degli sviluppi che vorrebbero curare anche dopo la sua morte.


Il numero 2012-2 dei Quaderni di Gestalt è stato dedicato proprio al tema della prospettiva evolutiva in psicoterapia della Gestalt. Guarda l’indice qui
Ecco uno stralcio del dialogo tra il Massimo Ammaniti e Margherita Spagnuolo Lobb pubblicato come primo articolo della rivista:
Margherita Spagnuolo Lobb
… per noi il sé è una funzione (una capacità di contatto), non un’istanza, e include una sotto-funzione chiamata “funzione-es”. La funzione-es esprime la capacità che il bambino ha di fare contatto attraverso ciò che sperimenta come corporeo, lo definisce come se fosse “dentro la pelle” ma in effetti è un’esperienza originata nel “tra”. (…) Noi invece partiamo già attenti al “tra”, a come l’esperienza soggettiva si crea nel “tra”, siamo nati nel “tra”. Dunque, guardiamo a ciò che accade tra il paziente e il terapeuta, tra il bambino e la madre, cioè a come co-costruiscono il confine di contatto tra loro. Per noi il sé accade lì, nel tra, non c’è una realtà individuale che si confronta con l’altro, è al contrario: il sé nasce dal e nel contatto; Ci si ri-conosce nel contatto con l’altro, il sé è un processo di contatto (Spagnuolo Lobb, 2001) che si forma al confine.
Massimo Ammaniti
… Sicuramente credo che un tema fondamentale del dominio è il senso di sé, uno dei temi di cui ha parlato tradizionalmente Stern (1985) sul senso di sé del bambino nel corso dei primissimi anni di vita. (…) Naturalmente il tema del senso di sé percorre l’arco della vita, si modifica, si amplia e nella considerazione che il sé non è una struttura unitaria e granitica, ma è una struttura complessa in cui convivono aspetti diversi. l’esperienza di sé passa attraverso gli occhi dell’altro. L’intersoggettività significa questo: che il sé si costruisce attraverso gli occhi dell’altro e le interazioni che abbiamo con l’altro.
 

1 commento su “Convegno in ricordo di Daniel N. Stern LE FORME DELL’INTERSOGGETTIVITÀ NELLO SVILUPPO E NELLA CLINICA – ROMA 8-9 NOVEMBRE 2013”

  1. Il convegno, favorendo una conoscenza più ampia dei confini possibili, segnerà un ulteriore momento di sviluppo del sė relazionale in chiave intersoggettiva. Buon lavoro

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