Narrative Self: La formazione in psicoterapia della gestalt raccontata dagli ex-allievi


Formarsi in psicoterapia della Gestalt significa scoprire piano piano di esserci con corpo, mente e cuore. Significa scoprire ed accettare sino in fondo la propria umanità, fatta di forze, debolezze, desideri ed istinti fino a comprendere meglio quella degli altri per aiutarla a venir fuori senza paura (Rosalinda Traina, XV Corso, sede di Palermo).
Ho pensato alla formazione in psicoterapia della Gestalt come ad un sentiero, dal quale si è affascinati e di cui non si conosce il punto di arrivo. La sua unicità è l’intensità con cui si percorre (Valeria Spada, XV Corso-sede di Siracusa).
La formazione in psicoterapia della Gestalt mi ha svelato il segreto dell’appartenenza, la via per essere individui liberi ed andare nel mondo.
La formazione non è solo trasmissione di contenuti, ma anche crescita, legame, luogo dove le proprie risorse e i propri limiti sono visti, luogo in cui si sente di essere parte di qualcosa. È qualcosa a cui io sento di appartenere. È per questo che penso di poter andare nel mondo come gestaltista (Rossana La Porta, XIII Corso, sede di Palermo).

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 Tratto da:
“La formazione in psicoterapia della Gestalt. Novità, eccitazione e crescita nel gruppo”
in Il now-for-next in psicoterapia. La psicoterapia della Gestalt raccontata nella società
post-moderna
.

M.Spagnuolo Lobb, 2011, FrancoAngeli, Milano

Narrative Self: Donna Orange a Milano 19-20 Settembre 2014

Si è appena concluso il workshop tenuto dalla Professoressa Donna Orange, ospite dell’Istituto di Gestalt HCC Italy il 19 e 20 Settembre.L’ incontro si inserisce nella tradizione, instaurata dall’Istituto di apertura al dialogo con altri modelli epistemologici.
Donna Orange viene presentata dal Direttore, Margherita Spagnuolo Lobb, come una “studiosa a vita”, sostenitrice dell’introduzione dei principi fenomenologici in psicoanalisi e delle “Conference for the Other”, conferenze in cui i diversi psicoterapeuti si confrontano sul tema dell’alterità.

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La gestalt in pillole: L'aggressività


Dal latino aggressus, participio passato del verbo aggrĕdi=andare verso o contro, composto da ad=verso, contro e grădi=andare, camminare (gradus=passo).
In origine aveva il significato di andare verso un luogo o una persona per parlare, ora ha assunto il senso di assalire.
L’aggressività è vista in psicoterapia della Gestalt come una forza primaria positiva, in quanto legata all’energia vitale del mordere, alla capacità di destrutturare la realtà per crearne (o co-crearne) una nuova. […]

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L'amore in psicoterapia


Integrare i vissuti di amore e sessualità in psicoterapia non può ridursi ad un fatto tecnico: richiede la co-creazione di un confine di contatto in cui i valori, le personalità, i modi personali di affrontare la vita sia del paziente che del terapeuta giocano un ruolo fondamentale. È la danza che il terapeuta, con tutta la sua scienza e la sua umanità, e il paziente, con tutto il suo dolore e la sua volontà di guarire, creano per ricostruire il ground su cui poggia la vita di relazione, il senso di sicurezza nella terra e nell’altro, e quindi il lasciarsi andare nell’intimità.

Margherita Spagnuolo Lobb (2011, pp.160-161)

L’Amore del paziente

L’amore del paziente non può essere messo in discussione (…): è la forma che il commitment prende nelle varie situazioni terapeutiche. Il paziente offre al terapeuta il codice di accesso ad una storia intima, con una intenzionalità di contatto che implica il portare a termine gestalt aperte con l’altro, il realizzare integralmente se stesso con l’altro. In questo senso, possiamo parlare anche di “aspetto istituzionale” dell’amore del paziente: è il suo essere paziente, il suo porsi nelle mani del terapeuta che fa sgorgare l’attaccamento amoroso.
Scopo della relazione terapeutica è che terapeuta e paziente trovino un modo di essere al loro confine di contatto, che consenta il commitment e nello stesso tempo l’autonomia di entrambi: l’incontrarsi come un io e un tu.
 

Margherita Spagnuolo Lobb (2011, p. 150)

Innamorarsi…

Si dice che la scintilla dell’amore scatti in modo imprevedibile. Ciò che ci attira nell’altro rompe gli argini della nostra quiete razionale, e diventa ossessione quotidiana, finché il mistero che ci attrae non si svela a noi.
Ciò che ci fa innamorare è il mistero dell’altro, la parte che l’altro, senza rendersene conto, tiene chiusa al mondo. L’innamoramento è possibile grazie a un intuito profondo: vediamo nell’altro ciò che ha nascosto, il suo mistero appunto. E la forza amorosa ci porta a svelare questo mistero, con un potere terapeutico naturale (che è l’innamoramento), per rivelare all’altro la bellezza che ha celato.
Allo stesso modo, sentirsi toccati dallo sguardo dell’innamorato ha l’effetto di una carica vitale: ci si sente rinati a nuova vita, ricaricati di un’energia buona e primaria che fa riappropriare di tutta la vitalità di cui si è capaci. L’innamoramento è un grande momento terapeutico della vita, in cui è possibile riprendersi le parti di sé che sono state sacrificate per risolvere situazioni difficili.
Erving Polster, un famoso psicoterapeuta della Gestalt, dice che la nevrosi consiste nell’offuscare la propria bellezza, il proprio essere interessante. Nel corso della vita, a volte si fanno delle scelte di annullamento di se stessi, per adattarsi alle situazioni difficili. Un bambino smette di giocare con il fratellino perché la mamma è sempre nervosa e ha bisogno delle sue attenzioni. Quel bambino diventa un baby sitter della madre, e deve nascondere l’interesse per il gioco.
La nevrosi è una rinuncia all’interesse spontaneo per la vita. Si diventa così, a vari livelli, noiosi e annoiati. Si perde il gusto per la vita, la capacità di essere interessati/interessanti.
Qualsiasi forma di cura deve ridare l’interesse per la vita propria e altrui. L’innamoramento è una cura istantanea, potente, e proprio per questo a volte rischiosa. Oggi, in particolare, è difficile da sperimentare, per la desensibilizzazione diffusa di cui soffrono le nuove generazioni (non ci si sente, nel corpo, nell’anima, nelle emozioni..).
L’esperienza amorosa, spesso vicina all’esperienza mistica, è esperienza del mistero dell’altro. Amare l’altro vuol dire amare l’armonia che egli ha reso invisibile, sapere intuire il dolore e la bellezza più profonda che hanno forgiato l’anima errante dell’altro, le domande che dirigono la sua vita, e fornire una casa per questo errare, un luogo che contiene.
Per questo l’esperienza del mistero è esperienza d’amore, sia verso gli uomini che verso Dio.

Margherita Spagnuolo Lobb

Narrative Self: L’esperienza della formazione psicoterapeutica, raccontata da chi inizia il primo anno


Provare a dare parole, a mettere per iscritto sensazioni, pensieri ed esperienze diventa per me il primo passo per cominciare a narrare, a narrarmi, primo passo per imparare a leggermi.
La sensazione di essere “nel posto giusto” mi ha accompagnata dal primo momento in cui mi sono accomodata, e mi ha seguito ogni weekend in maniera del tutto rassicurante. Sin dal principio, non ho sentito la naturale estraneità del nuovo (colleghi, luogo, allieve e didatti) e l’entusiasmo dell’inizio si è pian piano trasformato in una cornice entro la quale sentivo di potermi muovere con spontaneità e disinvoltura.
Scoprire ciò che il gruppo riesce ad attivare, la potenza e la forza che può venir fuori dall’unione di più persone dentro una stanza potrebbe essere davvero sconvolgente, se non ci fosse un “filo rosso” che sa dare un nome alle cose, alle sensazioni, alle emozioni e alle percezioni che in maniera del tutto confusa si presentano al corpo e alla mente.
Il luogo dove la teoria incontra realmente la tecnica, dove cominci ad imparare ad ascoltare gli altri e te stesso, diventa in sé formazione. Formazione didattica e formazione di un pensiero divergente, un pensiero destrutturante che, con garbo e delicatezza, “smonta” giudizi e conoscenze antiche su di sé e sull’ipotetico paziente, che nella mia immaginazione ha cominciato a delinearsi in maniera sempre più nitida e vivida. Gli altri, allora, non sono più semplici specchi che riflettono ciò che sei e che mostri, ma Altri che donano parti di sé e accolgono il tuo dono.
Il posto giusto dove poter cucire un vestito comodo. Sento di averlo trovato anch’io!
 

Federica La Pietra

(Allieva del 1° anno, sede di Palermo)

Chi siamo 

Dal seminario "Lavorare coi traumi in psicoterapia della Gestalt" condotto da Margherita Spagnuolo Lobb a Palermo

Sabato scorso si è svolto a palermo il seminario di supervisione sui traumi condotto da Margherita Spagnuolo Lobb.
Seguendo la metodologia esperienziale tipica della psicoterapia della Gestalt, il gruppo ha lavorato sui propri traumi, trovando poi il ponte di empatia con i traumi dei pazienti.

Ecco cosa ha scritto Francesco Sciarrabone, un partecipante medico psicoterapeuta, dopo il seminario.
Il Dolore Ritrovato

La spada furtiva che trafisse il mio cuore, lo curò con il potere della pietra.  In cambio donai le mie lacrime e sotto una lapide seppellii il mio dolore. Oggi rimuovo la pietra e faccio entrare la luce nel mio sepolcro vuoto, chiamo il mio dolore ad alta voce e lo faccio salire in alto, dove io possa sentirlo e dove io possa vederlo,dove le lacrime incontrano gli occhi e dove il dolore incontra il pianto, donato al mondo a cui era stato sottratto.
Francesco Sciarrabone

Lettera di Pinella Salamone sulla partecipazione al Convegno FIAP

Ad una settimana di distanza dalla fine del Convegno della Fiap, svoltosi a Roma dal 9 all’11 novembre, ripercorro con la memoria i vari momenti di questo importante appuntamento, che ha visto l’Istituto di Gestalt Hcc Italy protagonista di innovazione e sviluppo nell’ambito della psicoterapia contemporanea, confermandosi portatore di innovazione e ricevendo plausi dalla comunità scientifica.
L’aspetto che in questa sede mi piace condividere riguarda il contributo che l’Istituto ha dato all’appuntamento in programma:  “Presentazione di ricerche delle associazioni da parte di giovani psicoterapeuti” attraverso la presentazione del modello gestaltico di consulenza aziendale, messo a punto da Margherita  e di recentissima pubblicazione (Per chi fosse interessato: Stress e benessere organizzativo. Un modello gestaltico di consulenza aziendale. Quaderni di Gestalt XXV 1/2012).
Sono molto felice di condividere con chi legge l’onore di aver partecipato da protagonista alla presentazione di questo modello, insieme al collega Alessandro Miccichè. Tante le tribolazioni ed i momenti di sana e pura adrenalina vissuti prima, durante e dopo, per quei venti minuti che nel mio essere “lì e allora” corrispondevano più o meno ad un eterenità. La fiducia di Margherita, di Alessandro, di Lucia Calcinella e di Marco Lobb  sono stati indispensabili, perchè in fondo mi rendo conto, adesso, che per preparare quei venti minuti, mi stavo allenando da parecchio tempo.
Sentivo dentro l’esperienza fatta come tutor al corso di Alta Formazione, conclusosi questo maggio scorso. I volti dei corsisti e ciò che mi hanno dato. I loro racconti, le loro esperienze e la guida dei didatti. In quei 20 minuti ( 10 miei e 10 di Alessandro) erano con me, a Roma.
E’ stato bello “esserci”. E nel mio esserci c’era tutto questo. Tutto ciò che ho vissuto nell’ultimo anno di collaborazione con l’Istituto.
L’orgoglio finale, nonchè “ciliegina sulla torta”, è stata la proclamazione del ” Modello gestaltico di consulenza aziendale” quale vincitore della sessione ricerche di giovani terapeuti !!!!
Che dire…è stato bello “esserci”
Pinella Salamone

Le “firme” degli allievi

Ho conosciuto il mio gruppo quando ancora poco sapevo dell’approccio…credevo che poco sarebbe cambiato nella mia vita. Forse avrei aggiunto qualche libro in più sul mio comodino, mi sarei specializzata e avrei affrontato tutto con responsabilità e dedizione.
Oggi dico che in gruppo mi sono ritrovata figlia, sorella, orfana, talvolta spalleggiata, in rivalità e affinità, chiusa e ripiegata come un origami tra mani sapienti. Alla scoperta della mia femminilità e del mio lato pienamente maschile. Data alla vita ancora una volta, con nuove possibilità per narrarsi e riscrivere di me.
Marilena Senatore
XV Corso sede di Palermo
Vieni a conoscerci ai seminari gratuiti “In contatto…con la Gestalt”