Il passaggio degli aquiloni: dall’invisibilità alla presenza

Percorso di sostegno rivolto a soggetti in grave stato di emarginazione adulta in Italia
Progetto reso possibile grazie alla raccolta del 5 per mille del Centro Clinico Gestalt

Il contesto del progetto

La condizione delle persone senza dimora e colpite da grave esclusione abitativa è la rappresentazione di un fenomeno sociale estremamente complesso, effetto di un disagio personale esteso, che investe l’intera esistenza della persona che ne viene colpita.

Tale condizione si caratterizza per :
– la mancanza di una condizione lavorativa stabile, con le conseguenti gravi ricadute economiche, che comportano anche l’impossibilità di sostenere le spese di un alloggio;
– l’estrema fragilità o l’assenza di una rete familiare di supporto;
– fattori di salute fisica e mentale e/o di dipendenza da alcol o da sostanze;
– situazioni di pregressa carcerazione, eventuali ulteriori fattori legati alla condizione di straniero, profugo o immigrato.
Queste rappresentano lo sfondo estremamente variegato, intrecciato e multidimensionale della condizione delle persone che vivono un disagio abitativo. Tale condizione mina fortemente il diritto all’abitare come diritto imprescindibile della condizione esistenziale umana, esponendo fortemente al rischio di grave esclusione sociale.

Le “Linee di indirizzo per il contrasto alla Grave Emarginazione Adulta in Italia” del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, approvate dalla Conferenza Unificata il 05/11/2015, ratificano per l’Italia  una  classificazione delle persone senza dimora, condivisa dalla FEANTSA (Federazione Europea delle Organizzazioni che lavorano con Persone senza dimora) denominata “ETHOS”  (acronimo inglese di “Tipologia europea sulla condizione di senza dimora e sull’esclusione abitativa”), individuando una griglia estesa di categorie concettuali che opera una significativa evoluzione: attraverso la distinzione tra il concetto di “homelessness” (“senza tetto” persone che vivono in strada o in sistemazioni di fortuna) e quello di “homeless” (“senza casa”,come gli ospiti dei dormitori, le persone in attesa di essere dimesse da istituzioni, ospiti in strutture per immigrati, richiedenti asilo, rifugiati).

Nella medesima classificazione sono inserite, inoltre, anche tutte quelle persone che, pur in possesso di un alloggio, vivono collocate “in sistemazioni insicure” (sistemazioni non garantite, a rischio di perdita dell’alloggio o a rischio di violenza domestica) e ancora “in sistemazioni inadeguate” (cioè che vivono in strutture temporanee/non rispondenti agli standard abitativi comuni, in alloggi impropri o in situazioni di estremo affollamento). Si tratta, in questi ultimi casi, di sistemazioni estremamente precarie che negano, comunque, il possesso di una “vera” casa e, quindi, il diritto a un abitare “dignitoso”. Per la elevata criticità abitativa in cui versano tali persone, esse sono tutte “senza (alcuna vera) dimora” e rischiano di trasformarsi in “senza tetto”.

Ciò che caratterizza la condizione di queste persone è uno stato di grave emarginazione e di “invisibilità sociale”, solitamente connotato anche da una assenza di registrazione anagrafica che, di fatto, le costringe in uno stato di “non-esistenza” sia formale che sostanziale. A ciò consegue il mancato possesso di un documento di identità e l’impossibilità di accedere al Servizio Sanitario Nazionale, ai contributi economici e agli ammortizzatori sociali, nonché a tutte quelle iniziative che potrebbero sostenerle nei loro percorsi emancipativi, orientandoli verso l’emersione dallo stato di disagio e verso l’autonomia sia economica che abitativa.

Questo Progetto nasce da un “Protocollo di Intesa Operativo tra il Centro Clinico e di Ricerca in Psicoterapia della Gestalt HCC Italy e l’Istituto “Don Calabria” al fine di una collaborazione orientata all’attuazione di interventi all’interno del Dormitorio “Casa di Aldo” di Palermo che ospita persone senza dimora.

Esso è rivolto a n° 16 ospiti della struttura di accoglienza ed ha l’obiettivo accompagnarli fino all’autonomia.

“Casa di Aldo” è un servizio di accoglienza notturna a bassa soglia per senza dimora, attivato nel 2017 con fondi del Comune di Palermo e gestito dall’Istituto Don Calabria.
Dal Dicembre 2019 rientra nelle attività previste dal PON Metro “Città Di Palermo” 2014 – 2020 – Asse 3 – Servizi per l’Inclusione Sociale Ot9 Fse – Azioni Integrate Di Contrasto Alla Povertà Abitativa Servizio A Bassa Soglia – Pa 3.2.2.B Dormitorio I Livello.

Il nome Casa di Aldo nasce in memoria di Aldo Melilli Presidente della Protezione Civile di Palermo che ha fortemente voluto e guidato l’apertura del servizio nel 2017.
Il servizio può ospitare un gruppo di n° 24 persone molto eterogenee tra loro rispetto all’età, alla provenienza ed alle storie personali. Si tratta di persone che spesso provengono da una prolungata vita su strada.

Esso prevede un’accoglienza di tipo notturno (19.00 – 8.00) ma nel periodo di emergenza COVID-19 è stato temporaneamente convertito in struttura a regime h24. Gli obiettivi principali del servizio sono:
– offrire ospitalità a uomini e donne maggiorenni, italiani e stranieri, segnalati dai servizi socio-sanitari territoriali, dalle Unità di Strada ovvero che accedono spontaneamente al servizio;
-garantire momenti ricreativi, attività socializzanti, occupazionali, di incontro, aggancio, sensibilizzazione e di promozione culturale nonché coinvolgere le persone nella gestione della routine quotidiana;
– garantire la presenza di un equipe di operatori adeguatamente formati in grado di realizzare una analisi dei bisogni ed effettuare invii ai servizi di II livello;

L’obiettivo dell’ingresso della Persona senza dimora presso il dormitorio non rappresenta solo la risposta in emergenza al problema alloggiativo, ma costituisce un impegno dell’Istituzione e degli Enti coinvolti alla sua complessiva presa in carico e all’inserimento della medesima all’interno di circuiti e percorsi virtuosi, che favoriscano l’emersione dalla condizione di invisibilità sociale; la possibilità di iscrizione anagrafica presso una Residenza Virtuale, l’accesso ai benefici previsti per i residenti e il complessivo avviamento di un percorso emancipativo sono i primi passaggi per indirizzare i singoli ospiti verso la completa autonomia, anche abitativa.

 Il Centro Clinico e di Ricerca dell’Istituto di Gestalt HCC Italy è una Cooperativa Sociale che sostiene un movimento etico e che offre percorsi di sostegno e di psicoterapia sostenibile e accessibile per una vasta gamma di esigenze, calibrando la risposta sulla base delle risorse e dei bisogni emergenti dei singoli individui, delle famiglie e dei gruppi.

Il Centro Clinico Gestalt persegue il diritto alla cura del disagio relazionale, offrendo un servizio di psicoterapia accogliente e aperto alle richieste dei cittadini, percorsi tematici, psicoterapia di gruppo e consulenze psicologiche/psicoterapiche per le agenzie territoriali.

Il Centro Clinico Gestalt ha, altresì, un altro importante ambito di applicazione, ovvero l’attività di ricerca, volta allo studio dei fenomeni clinico-sociali, considerati in termini complessi e legati all’interazione dinamica tra Organismo-Ambiente, sempre, secondo un’ottica processuale e relazionale.

I Destinatari del progetto

Ospiti del Dormitorio “Casa di Aldo” gestito dall’Istituto “Don Calabria” del Terzo Settore. All’interno di questo target sono stati individuati dei destinatari specifici su segnalazione dell’Ente gestore. Nello specifico:
a) n° 8 ospiti che si trovano nella fase di ACCOGLIENZA iniziale;
b) n° 8 ospiti che si trovano in un percorso più avanzato verso l’AUTONOMIA e le DIMISSIONI dalla struttura.

Le Finalità del progetto

Realizzare un percorso gruppale rivolto a n° 2 gruppi di n° 8 componenti ciascuno (per un totale di n° 16 membri) ospiti del Dormitorio “Casa di Aldo”, circa la loro condizione attuale (all’interno del dormitorio) e futuribile (verso l’autonomia), a cura del Centro Clinico Gestalt secondo il modello della Psicoterapia della Gestalt.

Il lavoro di gruppo, per la Gestalt, ha dei risvolti sociali e politici pregnanti e significativi. L’impegno dello psicoterapeuta della Gestalt nei gruppi “è il sostegno più incisivo che egli può dare alle realtà che muovono gli ingranaggi del benessere sociale” (Spagnuolo Lobb, 2012).

Nel caso in cui, a causa di vincoli organizzativi, non si pervenga alla realizzazione dei percorsi di gruppo, il Centro Clinico Gestalt offrirà n° 10 colloqui di sostegno individuale a cura di psicoterapeute del CCR a n° 4 ospiti del dormitorio opportunamente segnalati dall’Istituto Don Calabria, secondo valutazioni di opportunità ed in relazione alle declinazioni specifiche degli stati di avanzamento dei percorsi individuali verso gli obiettivi emancipativi. 

Obiettivi del progetto

Obiettivi Sociali

  1. sostenere i percorsi sociali dei partecipanti ai gruppi, secondo le declinazioni individuali del Progetto emancipativo che li riguarda e nella fase di transito specifica (Accoglienza o verso le Dimissioni e l’Autonomia);
  2. favorire il confronto e la circolarità delle esperienze tra gli ospiti della struttura;
  3. promuovere e supportare processi di condivisione, co-partecipazione, benessere e inclusione sociale per fasce in condizione di grave svantaggio socio-culturale, di invisibilità sociale e a rischio di grave emarginazione sociale.

Obiettivi Clinici

  1. sostenere competenze e processi spontanei di sintonizzazione empatica positiva tra gli ospiti;
  2. favorire processi di elaborazione/trasformazione dell’esperienza del dormitorio (rapporto con l’ambiente, gli ospiti, gli operatori) in senso evolutivo;
  3. sostenere il percorso di superamento del disagio verso il raggiungimento dell’autonomia e del pieno reinserimento sociale degli ospiti delle strutture;
  4. favorire processi di riflessione e maturazione orientati verso il cambiamento futuribile verso le dimissioni dal dormitorio (gruppo B).
  5. Per il gruppo di ospiti nella fase di ACCOGLIENZA (GRUPPO A), inoltre: favorire un adattamento creativo alla nuova condizione di “ospite”, che coniughi efficacemente la necessità di adesione alle regole comunitarie con i bisogni individuali specifici e con i bisogni del gruppo.
  6. Per il gruppo di ospiti verso la fase dell’AUTONOMIA e delle DIMISSIONI (GRUPPO B), inoltre: sostenere il percorso emancipativo verso l’autonomia.

Obiettivi di Ricerca

È prevista la somministrazione del Questionario CORE-OM (The Clinical Outcomes in Routine Evaluation-Outcome Measure, Barkham, Evans, McGrath, Mellor-Clark, Milne, Graeme, 1998), ai partecipanti ai 2 gruppi.

La somministrazione avverrà, pertanto, prima dell’inizio del percorso (a cura degli ospiti con il supporto del personale della struttura ospitante) e a conclusione di esso (a cura delle conduttrici dei gruppi del Centro Clinico Gestalt).

Il confronto tra la misurazione prima del trattamento e alla fine del trattamento costituisce l’esito dell’intervento ed è in grado di rilevare se il livello di disagio degli ospiti sia diminuito e in che misura.

È prevista, inoltre, la doppia somministrazione dello strumento, con il supporto degli operatori della struttura, agli ospiti del dormitorio che non partecipano ai gruppi sia prima che dopo la realizzazione dell’esperienza; ciò al fine di mettere a confronto i risultati ottenuti dal Gruppo Sperimentale (gli ospiti che parteciperanno ai gruppi) e il Gruppo di Controllo (gli ospiti che non ne avranno preso parte).

Operatori del Centro Clinico Gestalt coinvolti

N° 4 progettiste psicologhe psicoterapeute della Gestalt: Dott.ssa Monia Crimaldi, Dott.ssa Valentina Gnizio, Dott.ssa Carla Migliore, Dott.ssa Alessandra Vela.

N° 4 psicologhe psicoterapeute della Gestalt per le attività dei due gruppi di sostegno: Dott.ssa Maria Maddalena Di Pasqua, Dott.ssa Serena Iacono Isidoro, Dott.ssa Francesca Menozzi, Dott.ssa Alessandra Vela.

N° 1 referente di progetto psicologo psicoterapeuta della Gestalt: Dott.ssa Serena Iacono Isidoro.

Metodologie e strumenti

Il modello epistemologico di riferimento per la realizzazione del Progetto è quello della psicoterapia della Gestalt, che legge l’esperienza gruppale secondo il suo precipuo approccio estetico, fenomenologico, relazionale e orientato al campo.

In tale prospettiva, l’esperienza di contatto tra i membri del gruppo genera processi di individuazione e il processo di gruppo è il fenomeno che emerge dal vissuto del tempo condiviso dai membri.

Il gruppo diviene, pertanto, una figura unica nell’atto della co-creazione di processi condivisi, dell’ “esserci-con” e dell’autoregolazione dei membri; ciò costituisce l’esperienza stessa del gruppo che va orientata in senso trasformativo-evolutivo dal conduttore istituzionale (Borino, Craparo, 2012).

La metodologia gestaltica nella conduzione del gruppo sarà volta a:
– favorire la leadership fluttuante;
– sostenere la vitalità e la presenza al confine di contatto dei membri;
– sostenere la possibilità di accogliere e accettare la novità e la diversità dei membri del gruppo.

Lo strumento principe è il gruppo stesso e i processi fenomenologico-esperienziali a cui esso dà vita (Spagnuolo Lobb, 2012).

Bibliografia

Borino T., Craparo G. (2012). La terapia di gruppo nella clinica contemporanea. Dialogo tra Calogero Lo Piccolo, Giovanni Lo Castro e Margherita Spagnuolo Lobb. Quaderni di Gestalt, XXV, 1: 9-22.

Macaluso M.A. (2012). Oltre il modello Perls-Goodman. Dal campo organismo/ambiente al campo relazionale. Quaderni di Gestalt, XXV, 2: 67-84.

Spagnuolo Lobb M. (2012). Il now-for-next nella psicoterapia di gruppo: la magia dello stare insieme. Un modello di intervento gestaltico nei gruppi. Quaderni di Gestalt, XXV, 1: 51-62.

Spagnuolo Lobb M. (2014). I principi base e lo sviluppo della psicoterapia della Gestalt nella società contemporanea. In Francesetti G., Gecele M., Roubal J., a cura di, La Psicoterapia della Gestalt nella pratica clinica. Dalla psicopatologia all’estetica del contatto. Milano: Franco Angeli.

Verifica e Valutazione dei risultati

A conclusione dell’esperienza è previsto un incontro con i Referenti del Dormitorio “Casa di Aldo” al fine di verificare i risultati ottenuti. In particolare, verrà richiesto ai Referenti di valutare il raggiungimento degli obiettivi sociali e clinici previsti nel progetto.

Verrà inoltre verificato il raggiungimento degli obiettivi clinici specifici per i differenti gruppi (partecipanti in fase di ACCOGLIENZA – Gruppo A; partecipanti in fase di AUTONOMIA e prossimi alle DIMISSIONI – Gruppo B).

I risultati dello strumento previsto per gli obiettivi di ricerca (Questionario CORE) verranno anche utilizzati per la valutazione finale degli obiettivi del progetto.

In particolare, il confronto dei risultati tra la prima somministrazione del CORE-OM (precedente agli incontri) e l’ultima (durante l’ultimo incontro), fornirà una misura di esito dell’intervento.

Inoltre, il confronto fra i risultati ottenuti al questionario dal Gruppo Sperimentale (gli ospiti che parteciperanno ai gruppi) e il Gruppo di Controllo (gli ospiti che non ne avranno preso parte) rappresenterà un’ulteriore misura di valutazione dell’intervento svolto.

Finanziamento del progetto

Il costo per la realizzazione del progetto è a totale carico del Centro Clinico Gestalt ed è finanziato tramite le destinazioni del 5 per mille.

Grazie a tutti coloro che hanno destinato il loro 5 per mille al Centro Clinico Gestalt

5 per mille alla psicoterapia gestalt 5x1000

Scopri i progetti finanziati con il 5×1000