L’affasciante viaggio dell’Ulisse che vive in noi

Riscoprire l’armonia dell’universo per interagire nella complessità del mondo

Questo il titolo del ciclo di seminari organizzati a Bologna da Ratio Operandi (Alta Formazione alla cultura della persona, dell’impresa e della tecnica), inaugurati lo scorso 12 dicembre da Margherita Spagnuolo Lobb, direttore della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia dell’Istituto di Gestalt HCC Italy, e da Giorgio Goldoni, professore di matematica e responsabile del planetario civico di Modena.
Riscoprire la meraviglia del cosmo e la nostra capacità di ammirarlo era il titolo del loro intervento, declinato ovviamente secondo le diverse professioni.
Il professore Goldoni ha mostrato il movimento dei pianeti attorno al sole e la prospettiva di tale movimento dalla terra.
La prof.ssa Spagnuolo Lobb ha parlato della meraviglia del mondo come coraggio di raggiungere l’altro, dunque della prospettiva estetica e gestaltica sulle relazioni umane.
Se Copernico era animato da una fede incrollabile nell’armonia del cosmo, gli psicoterapeuti della Gestalt siamo animati da una fede incrollabile nell’armonia delle relazioni umane.
La fede nell’armonia dell’universo si traduce dunque in meraviglia verso l’armonia delle relazioni umane: una madre che interagisce con il suo bambino e un bambino che interagisce con la madre sono tra gli insegnamenti più grandi, una meraviglia che non ha nulla a che vedere con il livello intellettuale. La madre riesce a fare le cose giuste con il suo bambino solo se si concentra sul proprio sé, sul proprio sentire innanzitutto corporeo e se si lascia determinare dalla tensione-verso che emerge da questo sentire.
Pensate all’importanza di questo aspetto nella relazione dei genitori o degli insegnanti con i bambini. Al bambino distratto non diremo “stai attento”, ma “cosa senti nel tuo corpo adesso?”. Scopriremo forse che ha paura che i genitori, che litigavano quando lui è uscito di casa, si facciano del male, o che ha mal di pancia…
Se stiamo con i nostri sensi, se ci lasciamo attivare, senza pregiudizio, dal mondo, l’eccitazione sensoriale che ne consegue ci dà la carica per rivolgerci al mondo, ci dà il coraggio di intenzionarci verso il mondo. È questo che rende possibile scoprire la meraviglia del mondo.
La capacità di ammirare il cosmo deriva quindi dalla disponibilità a essere nel mondo con i sensi aperti, ossia dall’adottare l’estetica come etica.
L’indifferenza oggi è più patologica della depressione: è la perdita del sentimento di solidarietà. Non dobbiamo avere paura della nostra fragilità, che è segno di normale sensibilità.
Questo implica almeno due conseguenze rivoluzionarie: il coraggio di raggiungere l’altro muovendoci dalla nostra realtà innanzitutto corporea e la sospensione del giudizio sul mondo, dunque l’accettazione del dato fenomenologico di sé e dell’altro, con l’umiltà di esserci senza precomprensioni.
Questi due aspetti consentono alla società di evolversi al di là dei valori narcisistici che hanno dominato la cultura occidentale.
Potremo comprendere la meraviglia del cosmo solo se avremo tanto coraggio da fare il passo verso l’altro e coscienza civile da non lasciare solo chi soffre.
 

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