Addio, Marilena!

Ieri mattina è venuta a mancare dopo lunga malattia Marilena Menditto, Direttore della Scuola di Specializzazione in Psicoterapia della Fondazione Italiana Gestalt (Roma), collega e amica.
A tutti coloro che l’hanno conosciuta, esprimo la mia vicinanza per questa notizia che non avrei mai voluto ricevere. Ci eravamo sentite qualche giorno fa: era energica (come sempre) e centrata in modo essenziale sul valore inclusivo delle relazioni (come la sua malattia le aveva insegnato a essere).
Per un certo periodo Marilena è stata come una figlia per me, poi una collega, poi una maestra della lotta per la vita e dell’intelligenza relazionale.
Il ricordo della sua forza dà senso alla consapevolezza della nostra fragilità davanti al mistero della morte.
Margherita Spagnuolo Lobb

Separazione e crescita

separazione-psicoterapia-gestalt-crescitaLa nostra vita inizia e finisce con una separazione e ogni cambiamento, ogni crescita implica un processo di separazione. Nel quotidiano della nostra cultura la parola separazione può fare paura. Quando la perdita e il vuoto relazionale sono la figura, la separazione è lancinante. Ma quando la novità e l’eccitazione cominciano ad emergere come figura, la separazione può essere opportunità e possibilità di crescita e può costituire lo sfondo di una spinta verso il futuro, nella naturalezza evolutiva della differenziazione nel e del campo.
Margherita Spagnuolo Lobb

Le esperienze esplorative modificatrici


E’ nutritivo fare delle esperienze esplorative modificatrici, essendo ascoltati e ascoltando profondamente, dando voce con fiducia e senza timore al Sé che accade nella complessità affettivo-relazionale del confine di contatto.
                                                                                Gina Merlo
 

Questo bagnarsi nel mare della destrutturazione di sè

Bagnarsi nel mare della destrutturazione di sé, sotto l’occhio vigile di chi si prende cura (didatti, allievi didatti e psicoterapeuti), garantisce la trasformazione dell’allievo da portatore di una vocazione a operatore di benessere sociale.
È l’immedesimarsi nella propria esistenza difficile e creativa che consente di risensibilizzare il confine di contatto e aprirsi a consapevolezze prima negate. È la fiducia che questo sentire, anche se a volte doloroso, porterà a nuove forme percettive più illuminate che rende l’allievo portatore di benessere sociale, ossia di tolleranza e sensibilità, e di capacità di discriminare sé dall’altro, di rendersi autonomo dalle attese dipendenti, fino ad arrivare a vedere sé e l’altro con “amore”.

Margherita Spagnuolo Lobb

Tra teoria e arte terapeutica

Occorre innamorarsi di una teoria per imparare bene il mestiere, per sperimentare la validità della teoria, che riesce ad essere utile nella pratica.
La teoria è una mappa che ci orienta in un territorio condiviso, che è la sofferenza e la bellezza delle relazioni umane.
Lo specifico della psicoterapia della Gestalt è l’attenzione all’intenzionalità di contatto del paziente, e al suo sostegno nel contatto co-creato da paziente e terapeuta.
L’arte che è richiesta non è facile e non può essere data per scontata: va rinnovata continuamente, perché ha a che fare con la continua scoperta di sé come terapeuta e del paziente come “altro”, nella meraviglia del suo amore per le persone per lui significative,  al di là delle ferite.

Margherita Spagnuolo Lobb

Tra desiderio e rischio

Ciò che muove la dinamica di coppia è l’intenzione di “mostrarsi-a / vedere” l’altro nella nudità dell’esperienza immediata, è il bisogno di intimità come voglia di sentirsi a casa, come il rilassamento che prova il bambino accolto tra le braccia della madre, come l’esperienza di riconoscimento che il viandante prova nel corpo e nell’anima quando finalmente ritorna nel luogo della casa. L’altro è desiderato come un corpo che accoglie, riparo contro le intemperie, il mondo in cui è possibile parlare la propria lingua.
Questo desiderio è intriso delle paure che l’altro non sia lì dove vogliamo trovarlo, che l’altro sia altrove. Così l’esperienza dell’altro, al di là del momento dell’innamoramento che per definizione è cieco, è anche sentita come rischio che il desiderio di intimità sia frustrato, l’altro è anche l’esperienza dello straniero che non capisce, delle braccia insicure che mantengono il nostro corpo all’erta, della casa rumorosa in cui non è possibile riposare.
Riconoscere l’esperienza dell’altro nella sua diversità e nello stesso tempo nel suo intreccio con le nostre paure porta alla percezione differenziata dell’altro, e aiuta i partner a raggiungersi. Il senso del rischio legato alle paure più profonde è ciò che consente di raggiungere la desiderata e autentica intimità con l’altro.

Margherita Spagnuolo Lobb

"Sono, dunque penso"

La vita ogni volta si rivela a noi come sequenza di immagini, di percezioni, di esperienze sensoriali, prima di strutturarsi in sofisticati processi cognitivi e in complesse categorie concettuali.
Sono un corpo, sono un flusso di percezioni, di sensazioni, di sentimenti e di emozioni, dunque tutto ciò diventa “materiale” oggetto del mio pensiero e rende possibile il mio stesso pensare.

Piero Cavaleri