Quaderni di Gestalt n.2015/1 – La psicopatologia nella clinica gestaltica – Parte seconda

Quaderni di gestalt 2015-1 rivista italiana di psicoterapia della gestalt

Quaderni di Gestalt
2015/1 – volume XXVIII
La psicopatologia nella clinica gestaltica – Parte seconda

Indice del numero

EDITORIALE
di Margherita Spagnuolo Lobb, Teresa Borino
RELAZIONI                                                                                
Uno sfondo sicuro: utilizzo dell’approccio sensomotorio nel lavoro con il trauma di Miriam Taylor                                                                     
Le esperienze dissociative in psicoterapia della Gestalt
di Margherita Spagnuolo Lobb e Valeria Rubino                      
Autismo e psicoterapia della Gestalt: un ponte dialogico possibile
di Antonio Narzisi e Rosy Muccio                                                    
Processi neurobiologici e riconoscimento terapeutico nell’esperienza addictive
di Giancarlo Pintus

GESTALT IN AZIONE                                                               
L’arte del prendersi cura: dialogo su una seduta
di Margherita Spagnuolo Lobb, Adriano Schimmenti e Pietro A. Cavaleri         
A cura di Teresa Borino
 STUDI E MODELLI APPLICATIVI                                           
La “sindrome del cuore infranto”: un’indagine preliminare sull’isomorfismo psicofisico
di Serena Iacono Isidoro
I vissuti del terapeuta con i pazienti depressi
di Jan Roubal e Tomas Rihacek                                                       
STORIA E IDENTITÀ                                                                 
L’atteggiamento relazionale nella teoria e nella pratica della terapia della Gestalt
di Gary Yontef

CONGRESSI                                                                               
Fenomenologia delle relazioni intime e della violenza: modelli di intervento clinico sui legami di coppia e genitoriali
di Silvia Tinaglia, Serena Iacono Isidoro, Milena Dell’Aquila           

Flussi migratori tra clinica e società. Metamorfosi culturale, conflitto e bisogno di radicamento
di Sebastiano Messina
RECENSIONI                                                                              
Wheeler G., Axelsson L. (2014). Gestalt Therapy
di Jean-Marie Robine                                                                      »
 Acocella A.M., Rossi O. (2014, ed. or. 2013). Le nuove arti terapie. Percorsi nella relazione d’aiuto
di Michele Cannavò

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Contenuti

Davanti alla grandiosità del terapeuta,
il paziente o l’allievo non possono far altro che crogiolarsi.

Gary Yontef

La scelta di pubblicare un secondo volume sulla psicopatologia nasce dal desiderio di trasmettere ai nostri lettori l’ampio patrimonio di studi, ricerche e strumenti didattici sulla clinica gestaltica, orientata da una prospettiva di campo, a cui l’Istituto di Gestalt HCC Italy ha contribuito in maniera significativa ormai da un decennio (il primo libro sugli attacchi di panico a cura di Gianni Francesetti è del 2005!). La frase in epigrafe segna il fil rouge che unisce lo spirito di questi studi e degli articoli di questo numero: la reciprocità e relazionalità dell’incontro terapeutico. Scommettendosi nella mutevolezza e nel rischio del campo fenomenologico condiviso, il terapeuta declina nel qui e ora dell’incontro terapeutico l’umiltà dell’essere-con.
In questo numero troviamo quattroRelazioni, tutti contributi nuovi, che tracciano il confine in evoluzione dei nostri studi. L’articolo di Miriam Taylor“Uno sfondo sicuro: utilizzo dell’approccio sensomotorio nel trauma”chiarisce in modo inequivocabile il tipo di trattamento necessario per il DPTS, sottolineando come esso debba essere diverso dal classicointervento gestaltico basato sulla teoria paradossale del cambiamento di Beisser, e come debba invece prendere in considerazione la strutturazione neurologica degli schemi percettivi traumatici. Il magnifico libro dell’autrice su questo argomento,Trauma Therapy and ClinicalPractice. Neuroscience, Gestalt and the Body, di grande successo in tutto il mondo anche non gestaltico, sarà pubblicato a breve nella nostra collana di Psicoterapia della Gestalt (FrancoAngeli). Questo articolo ne è un saggio e dimostra come l’empatia incarnata del terapeutae la sua sensibilitàal campo fenomenologico che si crea con la paziente possa dirigere l’intervento terapeutico.
Segue un contributo di Margherita Spagnuolo Lobb e di Valeria Rubino su“Le esperienze dissociative in psicoterapia della Gestalt”: partendo dalle descrizioni del DSM 5,la autrici presentano casi clinici focalizzando la peculiarità di un intervento gestaltico che nasca dall’evoluzione della teoria paradossale del cambiamento.
Antonio Narzisi e RosyMuccioseguono con un contributo che integrarecenti ricerche sull’autismo con la prospettiva gestaltica, “Autismo e psicoterapia della Gestalt: un ponte dialogico possibile”. La sintomatologia autistica può essere ascritta alla mancanza di modulazione sensoriale e alla difficoltà di pianificazione motoria. In un’ottica esperienziale, il terapeuta della Gestalt si chiede come il bambino autistico usi la sua visione, come senta il suo corpo, come gestisca il suo equilibrio. Considerando la co-creazione del contatto tra bambino autistico e caregiver, l’intervento deve sostenere l’intenzionalità di entrambi affinchési raggiunganocon una adeguata competenza sull’altro.
Giancarlo Pintus in “Processi neurobiologici e competenza al contatto nell’esperienza addictive”affronta l’esperienza di dipendenzapresentando i processi neurobiologici che la sostengono, e iscrivendolanelquadro di riferimento delle esperienze traumatiche. Inoltresottolinea l’importanza di tenere in considerazione in terapia l’attaccamento e il riconoscimento relazionale.
Per la Gestalt in Azione, una seduta gestaltica condotta durante un seminario per studenti universitari viene commentata da uno psicoanalista e da un gestaltista. “L’arte del prendersi cura: il modello della psicoterapia della Gestalt in dialogo. Simulata di una seduta dal vivo” è il titolo di questo lavoro clinico curato da Teresa Borino, che ospita i contributi di Adriano Schimmenti e di Pietro A. Cavaleri, per una seduta condotta daMargherita Spagnuolo Lobb.
Nella sezione Studi e Modelli Applicativi, curata da Aluette Merenda, Serena Iacono Isidoro con “La ‘sindrome del cuore infranto’: un’indagine preliminare sull’isomorfismo psicofisico”sintetizza la sua tesi di specializzazione: si tratta di un primo studio sul rapporto isomorfico tra stress nel contatto con l’ambiente e stress cardiaco, che prende in esame gli stili percettivi di pazienti con sindrome cardiaca acuta indotta dallo stress,chiamata di tako-tsubo.
Nella stessa sezione, JanRoubal eTomas Rihacek presentano “I vissuti del terapeuta con i pazienti depressi”, uno studio sui sentimenti di attunement e di distanziamento dei terapeuti di pazienti affetti da depressione. Lo studio apre aduna comprensione dell’autoregolazione di questa relazione e dei benefici della sintonizzazione affettiva nella cura.
Per la sezione Storia e Identità, BerndBocian ha scelto l’articolo di Gary Yontef“L’atteggiamento relazionale nella teoria e nella pratica della terapia della Gestalt”, pubblicato nel 1998, da cui ha avuto origine uno sviluppo del nostro modello in linea con l’anima relazionale del testo di Perls, Hefferline e Goodman,Gestalt Therapy,a cui il nostro Istituto ha partecipato attivamente sin dall’inizio, grazieagli insegnamenti di Isadore From, con contributi considerati basilari nella letteratura internazionale [1].
Nella sezione Congressi Silvia Tinaglia, Serena Iacono e Milena Dell’Aquila ci raccontano il convegno su “Fenomenologia delle relazioni intime e della violenza”, che il 20 febbraio 2015 ha inaugurato il master universitario omonimo istituito dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e organizzato a Palermo dall’Istituto di Gestalt HCC Italy.
Sebastiano Messina ci racconta inoltre il tradizionale convegno che il nostro Istituto organizza a Siracusa in occasione delle recite classiche al Teatro Greco, che quest’anno ha affrontato il tema “Flussi migratori tra clinica e società. Metamorfosi culturale, conflitto e bisogno di radicamento”.
Infine, nel grande fermento letterario che in questi anni attraversa la psicoterapia della Gestalt, sia italiana che estera, Dan Bloom e Gianni Francesetti hanno scelto di recensire due libri: Gestalt TherapydiWheeler e Axelsson (2014) e Le nuove arti terapie. Percorsi nella relazione d’aiuto di Acocella e Rossi. La prima recensione è a firma di Jean Marie Robine, la seconda di Michele Cannavò.
Nel consegnarvi questo nuovo numero dei Quaderni di Gestalt, sentiamo l’orgoglio di una fatica produttiva e l’attesa di un dialogo inesausto con i nostri lettori.

Margherita Spagnuolo Lobb
Direttore Quaderni di Gestalt
Teresa Borino
Coordinatrice editoriale

[1] Un primo esempio è il mio capitolo “The TherapeuticRelationship in GestaltTherapy” nel libro curato nel 2009 da Lynne Jacobs e RichHycnerRelationalApproaches in Gestalt Therapy(New York: A Gestalt Press Book), mentre l’esempio più recente è il libro curato da Francesetti, Gecele, Roubal, La terapia della Gestalt nella pratica clinica. Dalla psicopatologia all’estetica del contatto, pubblicato nel 2013 (Franco Angeli).