Definizione Funzione ES

Dal latino ex=da, fuori di.

“L’Es è lo sfondo dato che si dissolve nelle sue varie possibilità, comprese le eccitazioni organiche, il passaggio alla consapevolezza delle situazioni incompiute del passato, la percezione vaga dell’ambiente, e i sentimenti appena iniziali che connettono l’organismo con l’ambiente” (Perls, Hefferline e Goodman, 1997, p. 185).

“La funzione es rappresenta lo sfondo dell’esperienza da cui emergono le varie possibilità, il ‘dentro la pelle’, il luogo da cui emerge il bisogno. Comprende i bisogni fisiologici, le situazioni irrisolte del passato e i sentimenti iniziali che connettono organismo con il suo ambiente” (Conte, 2005, p. 182).

“La funzione-es viene definita come la capacità dell’organismo di fare contatto con l’ambiente attraverso:[…]
a) lo sfondo dell’esperienza senso motoria dei contatti assimilati. […] [Nel-]l’esperienza dello stare seduti su una sedia (in cui parti del corpo sono a contatto fisico con la sedia) […] in genere non abbiamo alcun bisogno di controllare […] se la sedia è abbastanza forte da sostenerci o se dobbiamo ricostruire tutta la serie di coordinamenti propriocettivi e motori che ci consentono di stare seduti. Soltanto un evento destrutturante, come potrebbe essere la sedia che vacilla o che si rompe, riattiverebbe il nostro sé al confine di contatto tra il nostro corpo e la sedia. Lo stare seduti sulla sedia include l’esperienza dello sfondo (che non abbiamo bisogno di richiamare a figura) acquisita in contatti precedenti e diventata ‘scontata’. Lo sfondo senso-motorio dei contatti assimilati, allora, appartiene a quelle acquisizioni specifiche relative alla complessità dello sviluppo psicofisico (Piaget J., 1950. The Psychology of Intelligence, New York: Harcourt, Brace) e dell’esperienza corporea (cfr. Kepner, 1993 e Frank, 2001).

b) I bisogni fisiologici.[…] costituiscono l’eccitazione del sé che proviene dall’organismo. Il sé può essere attivato da una eccitazione interna (generata dall’emergenza di un bisogno o di un evento fisiologico) o da un influsso esterno (dato da un evento ambientale). Questa distinzione esiste tuttavia soltanto nella nostra mente, in quanto il sé è una funzione del campo, un processo integrato in cui un elemento ambientale può stimolare un evento fisiologico, nello stesso modo in cui un evento fisiologico può stimolare la percezione di una parte del campo precedentemente non percepita. Per esempio, vedere una fontana mentre camminiamo sotto il sole cocente può ricordarci della sete, proprio come la sete ci attiva alla ricerca di acqua nell’ambiente. […]

c) L’esperienza corporea e ciò che è sperimentato come se fosse ‘dentro la pelle’. Questo terzo aspetto della funzione-es sintetizza i due precedenti, e fornisce un senso di integrazione nell’esperienza di fiducia di base (o di mancanza di essa) nel fare contatto con l’ambiente. Esso riflette il delicato rapporto tra l’ auto-sostegno e il sostegno ambientale, tra il senso di pienezza interna e il senso che l’ambiente può essere affidabile. Le due esperienze sono collegate: più si sente la possibilità di affidarsi all’ambiente, più si sperimenta una pienezza interna come rilassamento dell’angoscia o dei desideri fisiologici. Viceversa, più ci si sente sicuri internamente, più è possibile e funzionale affidarsi al mondo. […] Isadore From […] collegò l’esperienza psicotica ad una forte ansia che caratterizza il fare contatto attraverso questa esperienza del sé. Per gli psicotici l’esperienza di ciò che è percepito come ‘dentro la pelle’ è altamente ansiogena e (ancora più importante) è percepita come indifferenziata o confusa rispetto a ciò che è ‘fuori dalla pelle’. In altre parole, nel disturbo psicotico vediamo la mancanza di percezione del confine tra l’interno e l’esterno” (Spagnuolo Lobb, 2011, pp.76-77-78).

Bibliografia

Conte E. (2005). Glossario, in: Francesetti G. (a cura di), Attacchi di panico e postmodernità. La psicoterapia della Gestalt fra clinica e società, Milano: Franco Angeli.

Frank R. (2001). Body of Awareness: a somatic and developmental approach to psychotherapy, Cambridge, MA: Gestalt Press, (trad. it. Il corpo consapevole. Un approccio somatico ed evolutivo alla psicoterapia, Milano: FrancoAngeli, 2005).

Kepner J. I. (1993). Body Process. Working with the Body in Psychotherapy, US: Jossey-Bass Inc., (trad. it. Il lavoro con il corpo in psicoterapia, Milano: FrancoAngeli, 1997).

Perls F., Hefferline R.F., Goodman P. (1997). Teoria e pratica della terapia della Gestalt. Vitalità e accrescimento nella personalità umana, Roma: Astrolabio.

Spagnuolo Lobb M., (2011). Il now-for-next in psicoterapia. La psicoterapia della Gestalt raccontata nella società post-moderna, Milano: Franco Angeli.

Hanno contribuito alla redazione della voce:
Resp. di redazione – Silvia Tinaglia
Collaboratori (in ordine cronologico) – Annalisa Molfese, Anna Castro, Matteo Romano