Definizione confine

In inglese Boundary
Dal latino confīne=confinante.

“Il confine emerge come il luogo dove «funziona» il sé e dove, di volta in volta, si configura una consapevolezza che, pur afferendo uno specifico organismo, è sempre consapevolezza-di-qualcosa che è nell’ambiente o che ad esso rimanda” (Spagnuolo Lobb, 2001, p. 53).

Il confine è essenzialmente il confine dell’io, anzi i confini dell’io: “Il confine dell’Io di una persona delimita ciò che per essa è permissibile di contatto. E’ composto da tutta una gamma di confini di contatto e definisce quelle azioni, idee, persone, valori, sistemi, immagini, ricordi, e così via in cui l’organismo ha intenzione di impegnarsi pienamente sia nel rapporto con il mondo esterno che con le risonanze interiori che questo coinvolgimento può risvegliare” (Polster, Polster, 1986, p. 104).

Il concetto di confine è estraneo a Lewin che parla invece di “frontiere” dell’Io, dando ad ess e diversi significati. Nella sua teoria di campo non c’è una frontiera, ma tante frontiere. È possibile, infatti, distinguere al riguardo ben tre tipi diversi di frontiera: la frontiera che delimita la persona (P) dall’ambiente (A); quello che contorna lo spazio di vita (P+A), distinguendolo dal mondo esterno (che non ha carattere psicologico) e infine lo spazio di vita nel suo complesso (v. Cavaleri, 2003, p. 106).

I Polster prospettano un’accezione di confine dove quest’ultimo non è più il luogo dell’interazione concreta tra organismo e ambiente, quanto piuttosto la dimensione del “permissibile”, del possibile, un luogo della “rappresentazione” introspettiva. Tale orientamento è reso ancora più evidente dalla distinzione che questi autori operano tra due tipi di confine: confini dell’io e confine di contatto.

“Sul confine, che separa e pone in contatto il mondo fisico con il mondo dei significati, viene sperimentato il campo organismo-ambiente, hanno radice gli stati mentali e il loro organizzarsi” (Cavaleri, 2003, p. 113).

Bibliografia

Cavaleri. P.A., (2003). La profondità della superficie. Percorsi introduttivi alla psicoterapia della Gestalt, Milano: Franco Angeli.

Polster E., Polster M. (1986). Terapia della Gestalt integrata. Profili di teoria e pratica, Milano: Giuffrè editore.

Spagnuolo Lobb M. (2001) (a cura di). Psicoterapia della Gestalt. Ermeneutica e clinica, Milano: Franco Angeli.

Hanno contribuito alla redazione della voce:
Resp. di redazione – Silvia Tinaglia
Collaboratori (in ordine cronologico) – Susanna Marotta, Federica Falzone, Antonella Montalbano